Cookie Consent by Free Privacy Policy website Sicurezza, ambiente, potere d’acquisto. Tutti abbiamo qualcosa da guadagnare da una maggiore trasparenza
luglio 09, 2019

Sicurezza, ambiente, potere d’acquisto. Tutti abbiamo qualcosa da guadagnare da una maggiore trasparenza

Presentato a Vienna nel 2018, l’approccio Michelin definito LLP – Long Lasting Performance – è al centro dell’attività del Gruppo nell’ambito del servizio al consumatore.

Molti costruttori sviluppano pneumatici sicuri fino all’indicatore di usura (1,6mm). Tuttavia, nulla vieta di commercializzare pneumatici le cui distanze di frenata si deterioreranno fortemente con il passare dei chilometri. L’assenza di una normativa che imponga un livello di performance minimo quando i pneumatici sono usurati può portare utilizzatori professionali ed automobilisti ad effettuare la sostituzione prima che i propri pneumatici abbiano raggiunto il limite legale di usura.

Per questa ragione Michelin sostiene l’introduzione di una normativa che possa portare benefici alla sicurezza, al potere d’acquisto degli automobilisti e all’ambiente.

MICHELIN RITIENE CHE CHIUNQUE ABBIA IL DIRITTO DI ESIGERE PNEUMATICI SICURI DAL PRIMO ALL’ULTIMO CHILOMETRO.
GLI AUTOMOBILISTI SI PONGONO REGOLARMENTE DUE DOMANDE RELATIVE AI LORO PNEUMATICI:

  1. Sono in condizioni di sicurezza con i miei pneumatici?
  2. Quando dovrei cambiare i miei pneumatici per essere sicuro di viaggiare in sicurezza?


Oggi, senza test sui pneumatici usurati, non possiamo rispondere a queste domande.

Gli studi mostrano che né le differenti misurazioni effettuate per i pneumatici nuovi, né l’altezza del battistrada possono fornire un’idea delle loro performance nel tempo.

Per conoscere le reali prestazioni dei pneumatici usurati, è necessario testarli.

Tuttavia, la maggior parte dei produttori di pneumatici, delle case automobilistiche e delle associazioni dei consumatori pone la propria attenzione sui test realizzati su pneumatici nuovi.

In realtà però, a partire dal momento in cui un pneumatico viene montato su un’auto e utilizzato, esso inizia ad usurarsi. E più aumenta l’usura, più le sue performance cambiano.

Alcune di queste migliorano, come la frenata su asfalto asciutto e il consumo di carburante. La frenata sul bagnato è, invece, la principale prestazione legata alla sicurezza che si degrada, talvolta in maniera importante, quando il pneumatico si consuma. Si tratta quindi di una prestazione che riguarda la sicurezza e che dovrebbe essere sistematicamente testata.

UNA DIFFERENZA CRUCIALE
Sicurezza : su asfalto bagnato, un pneumatico usurato può frenare 3,4m prima di uno nuovo*!
*Test Michelin realizzato a Settembre 2018 sul circuito di Papenburg (GER) in presenza di un ufficiale giudiziario

L’obiettivo di Michelin è di assicurarsi che ciascun consumatore disponga di informazioni chiare in merito alle prestazioni dei propri pneumatici durante il loro intero ciclo di vita. Questo obiettivo può essere raggiunto attraverso l’implementazione di test regolamentati sui pneumatici usurati.

MICHELIN SOSTIENE LA RACCOMANDAZIONE DELLA FRANCIA AFFINCHé L’ATTUALE TEST UTILIZZATO PER L’OMOLOGAZIONE DEI PNEUMATICI NUOVI SIA UTILIZZATO ANCHE PER TESTARE I PNEUMATICI USURATI.
UNIONE EUROPEA: SVILUPPI RECENTI.

Al fine di garantire la sicurezza degli automobilisti, a Marzo 2019 le istituzioni Europee hanno introdotto il principio di “test su pneumatici usurati” all’interno della normativa Europea, la General Vehicle Safety Regulation, che sarà adottata a partire dall’autunno 2019.

Un gruppo di lavoro è stato istituito presso la Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite (UNECE) per definire le procedure per realizzare questi test, i pneumatici di riferimento e le soglie di performance da rispettare.

Michelin sostiene l’implementazione di una soglia minima nel test di frenata su bagnato con pneumatici usurati, al fine di assicurare agli automobilisti un livello minimo di prestazioni per tutti i pneumatici in commercio.

Secondo Michelin, la resistenza al rotolamento e la rumorosità dovrebbero continuare ad essere testate in condizioni di pneumatici nuovi, in quanto si tratta di performance che migliorano con l’aumentare dell’usura.
Tuttavia, ad oggi, Michelin non chiede alcuna modifica all’etichettatura Europea (labelling), la quale dovrebbe continuare a riferirsi ai pneumatici nuovi.

IL TEST SU PNEUMATICI NUOVI: IN COSA CONSISTE?
Per i pneumatici nuovi, il test di frenata su bagnato misura la distanza necessaria affinché un veicolo deceleri da 80 a 20km/h su un manto stradale standard con un 1mm di acqua al suolo. Oltre a queste caratteristiche, il test include inoltre altri parametri molto precisi come il coefficiente di frizione e la temperatura ambientale. 

PERCHÉ MICHELIN SOSTIENE LA RACCOMANDAZIONE DELLA FRANCIA AFFINCHÉ L’ATTUALE TEST SIA APPLICATO ANCHE AI PNEUMATICI USURATI?
Ci sono due ragioni principali per le quali Michelin considera che questo test sia il più appropriato per misurare le performance dei pneumatici usurati:

1. Questo test su asfalto bagnato è attualmente in vigore nei regolamenti vigenti per definire la soglia di sicurezza dei pneumatici nuovi ed è ampiamente riconosciuto dagli esperti e dai professionisti del settore (costruttori di pneumatici, distributori, associazioni dei consumatori, organismi di test, ecc.)

2. Risponde alle reali condizioni di rischio che un automobilista può incontrare sulla strada:

  • Una velocità iniziale di 80km/h
  • Un’altezza di acqua al suolo di 1mm

I FATTI DIMOSTRANO CHE QUESTI DUE PARAMETRI SONO PERFETTAMENTE ADATTI PER TESTARE I PNEUMATICI IN REALI CONDIZIONI DI UTILIZZO.
Il livello di acqua
1 millimetro potrebbe sembrare poco, eppure…in Germania ad esempio, le condizioni di guida sono per il 99% su asfalto asciutto, umido o su strada bagnata con meno di 1mm di acqua*. 

Inoltre, in caso di pioggia battente, gli automobilisti riducono drasticamente la velocità, in particolare a causa della scarsa visibilità. La velocità cala così dai 15 ai 40km/h, a seconda dell’intensità della precipitazione**.
*DWD (Deutscher Wetterdienst): 66 stazioni metereologiche in Germania su 278 giorni di registrazione di dati, 2017-2018

opendata.dwd.de/weather/weather_reports/road_weather_stations/
**Dott. Hartz Birgit (BAST), Speed on German highways in heavy rain, 4th International Symposium on Highway Geometric Design, 2-5 Giugno 2010, Valencia Spagna.

Questi dati trovano conferma in un recente studio effettuato dal VUFO (Cattedra di Incidentologia dell’Università di Dresda) sempre in Germania, che mostrano che 1 solo incidente automobilistico su 1000 è causato dall’aquaplaning: 
vufo.de/en/forschung-und-entwicklung/forschungsfeld-reifenfahrbahn/

La velocità di 80km/h
Dati forniti da Gidas (German In-Depth Accident Study project) indicano che nel 90% degli incidenti su strada bagnata, la velocità alla quale la vettura procedeva prima dell’incidente (ad esempio prima della frenata o del blocco dello sterzo) era inferiore a 80km/h*.
*Database GIDAS: 2010-2017, 14.465 incidenti, regioni di Dresda e Hannover. 

Tuttavia, in Germania, il 65% degli incidenti si verifica in aree urbane e solo il 10% sulle autostrade**.
*Statistica ministeriale relativa agli incidenti in Germania nel 2017.

Questa tendenza su scala mondiale aumenterà in particolare con lo sviluppo esponenziale dei grandi centri urbani.

Tre obiettivi principali alla base dell’approccio michelin a favore delle perfomance fatte per durare

  1. Migliorare la sicurezza dei clienti fornendo loro informazioni rilevanti in merito alle performance dei loro pneumatici, sia nuovi che usurati. La necessità di informare gli automobilisti sulle prestazioni dei pneumatici usurati è ancor più giustificata dal fatto che l’evoluzione di tali prestazioni nel tempo è una scelta del produttore e dei suoi investimenti. Michelin investe più di 600 milioni di euro ogni anno in R&D e impiega più di 6000 ingegneri, per sostenere lo sviluppo di nuovi modelli e di materiali ad alta tecnologia, al servizio della sicurezza dei suoi clienti e dell’ambiente.
  2. Migliorare l’impronta ecologica di tutta l’industria dei pneumatici grazie ad un’economia di produzione che può arrivare a 128 milioni di pneumatici* all’anno in Europa e una riduzione delle emissioni di CO2 fino a 6,6 milioni di tonnellate*.
  3. Migliorare il potere d’acquisto dei consumatori con un risparmio per gli automobilisti Europei fino a 6,9 miliardi di euro* ogni anno.

*Dati dallo studio Ernst&Young intitolato “Pas de fatalité à l’obsolescence programmée” – Maggio 2017